Report settimana verde a Bardonecchia (2022)

Report settimana verde a Bardonecchia (2022)

19 Settembre 2022 di A.M.E.R.

Carissimi soci,
dal 28 agosto al 4 settembre 2022 abbiamo partecipato alla nostra tradizionale settimana verde, quest’anno organizzata in territorio piemontese ed in particolare a Bardonecchia (TO), bellissimo comune di montagna sito in Alta Val di Susa ad oltre 1300 m/slm.

Ci siamo ritrovati come gruppo per la cena della domenica sera presso il Villaggio Olimpico di Bardonecchia (TO) e da li è iniziata questa piacevole settimana verde 2022.

Il Villaggio è stato ristrutturato nel 2006 in concomitanza con le Olimpiadi invernali. Si tratta di una struttura a 3 stelle in grado di ospitare circa 900 persone e che possiede all’interno moltissimi servizi legati soprattutto al contesto sportivo per il quale è stato progettato.

Ogni mattina, dopo la colazione insieme, ci siamo divisi in gruppi più o meno grandi per andare a visionare le varie zone alla ricerca del materiale fungino necessario per l’allestimento della mostra micologica prevista all’interno del villaggio dal martedì al venerdì.

Durante la settimana i soci del gruppo hanno scelto mete ed obiettivi diversi, dagli aspetti micologici e naturali a quelli più strettamente turistici. E quindi funghi ma anche erbe, paesini da visitare, fotografia, shopping, prodotti tipici e quant’altro…

Il lunedì ed il martedì li abbiamo dedicati alle zone più vicine rispetto a Bardonecchia ed in particolare alle frazioni di Melezet e Les Arnauds, ed a paesini limitrofi meravigliosi quali Rochemolles con la sua spettacolare diga.

Il mercoledì lo abbiamo dedicato alla visita del Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, stupenda ed immensa espressione boschiva che si estende dai 1000 m/slm fino ai 2600 m/slm dello spartiacque.

Trattandosi di un parco naturale, dove la raccolta funghi non è ammessa, come AMER APS avevamo richiesto ed ottenuto un permesso dalle Autorità competenti torinesi per la raccolta a scopi didattici e scientifici.

Gomphidius maculatus
Mycena haematopus
Pholiota squarrosa
Pleurotus laserpitium

Parliamo di 700 ettari di foresta mista di abete bianco e abete rosso, unica nel panorama della vegetazione piemontese. I boschi sono di rilevante valore biologico e comprendono tutte le conifere di pregio dell’ambiente alpino. Come detto l’aspetto principale è la presenza dell’abete rosso, raro nelle Alpi Occidentali, causa il clima continentale e l’aridità estiva; è quindi probabile che la sua diffusione nel Gran Bosco abbia due cause principali: un microclima particolare, con ristagno di umidità atmosferica, e l’esistenza di un ecotipo resistente all’aridità estiva. Per queste ragioni, sia l’Abete Rosso che il Larice ed il Pino cembro, sono stati inseriti nel Libro nazionale dei boschi da seme, e destinati a fornire materiale di propagazione utilizzato poi in rimboschimenti su tutto il resto delle Alpi. Questa umidità evidente e la presenza di essenze arboree variegate ci ha consentito un consistente ritrovamento di materiale fungino, con moltissime specie identificate dai micologi del gruppo e messe in esposizione nella sala predisposta per la mostra.

Il giovedì, accompagnati da una splendida giornata di sole, abbiamo scelto di visitare il Lago Verde, meraviglioso specchio d’acqua che si trova in Valle Stretta, a 1830 m/slm, in una valle franco-italiana situata tra il comune di Bardonecchia e quello di Nèvache in Francia.

Accompagnati da Lea, una delle guide del Villaggio, abbiamo lasciato le auto al parcheggio della Grange di Valle Stretta e da li abbiamo iniziato la nostra passeggiata attraversando prima un piccolo borgo di baite per poi proseguire tra prati e boschi. Davanti agli occhi imponente il Monte Thabor con i suoi 3178 m/slm (fa parte delle Alpi Cozie ma dal 1947 è territorio francese) e le vette del grand Seru.

Il lago è una piccola conca d’acqua naturale di colore verde smeraldo. La colorazione delle acque è dettata dall’alta concentrazione di alghe verdi presenti sul fondale. Probabilmente il pH di queste acque tende all’alcalino, per via dei sali di magnesio contenuti nelle dolomie che sovrastano il lago. Tutto ciò consente la lunga conservazione dei tronchi delle conifere che cadono nel lago. Occorre peraltro dire che la maggior parte dei tronchi caduti sono larici, il cui legno ha già di per sé la caratteristica di resistere tantissimo alla marcescenza.

Dal punto di vista micologico in Valle Stretta abbiamo potuto riscontrare la presenza abbondante nei prati della Laserpitium latifolium, e di conseguenza del Pleurotus Eryngii var. laserpiti. Questi funghi sono stati raccolti in buona quantità visto il loro interesse culinario oltre che per la mostra micologica.

Come detto in precedenza abbiamo varcato spesso i confini francesi posti a brevissima distanza, sia a piedi durante le uscite micologiche, che con le auto. Molti di noi nel corso della settimana hanno scelto di visitare la bellissima e particolare Briançon in Francia. Si tratta di un comune francese di oltre 12000 abitanti, situato nel dipartimento delle Alte Alpi, e posta ai piedi del Colle dell’Izoard e del Colle del Monginevro. Un gran numero di fortificazioni è stato costruito sulle alture circostanti, soprattutto verso est, opere del Vauban, iscritte nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 7 luglio 2008.               

Il Sabato alcuni dei soci insieme con il nostro micologo di riferimento L. Giuliani, hanno contribuito all’allestimento della mostra micologica organizzata dal Gruppo Micologico di Torino presso Il Palazzo delle Feste di Bardonecchia. L’occasione ha consentito, oltre ad uno scambio culturale a livello micologico molto interessante, la nascita di un’amicizia che porterà le due associazioni a collaborare nel prossimo futuro.