Le ricette con erbe spontanee: Frittelle
Consigli
Altro piatto di sicuro successo sono le frittelle con le erbe spontanee.
Sta a voi decidere quali erbe preferite sapendo che alcune hanno un sapore più amaro ed altre più dolciastro. Pertanto potrete preparare frittelle salate e frittelle dolci (con lo zucchero o il miele).
Per la frittura potrete usare semplice farina (a scelta tra farina 00, di semola o di riso…) e/o pastella.
Come si sa la pastella si può fare in mille modi:
- farina ed acqua (possibilmente ben fredda e frizzante),
- farina, acqua, ed un pizzico di bicarbonato;
- farina, acqua, uovo intero sbattuto oppure solo rosso e albume montato;
- si può aggiungere anche latte o vino o birra in sostituzione parziale o totale dell’acqua;
- potete mettere nell’impasto del pepe o delle polveri aromatiche;
- (consiglio solo il pepe in quanto la polvere potrebbe mitigare o addirittura annullare il sapore dell’erba);
- la pastella dovrebbe riposare almeno 30 minuti nel frigo coperta con pellicola trasparente;
- se volessimo preparare la tempura teniamo presente che le parti da friggere dovrebbero essere fredde e meglio se infarinare prima di essere immerse nella tempura stessa;
- l’impasto classico prevede 100 gr di farina 00 setacciata, un uovo intero e 200 ml di acqua frizzante e freddissima. Il tutto andrebbe mescolato velocemente in un recipiente poggiato su un contenitore con ghiaccio.
Le foglie da friggere potranno essere lasciate intere o tagliuzzate e potranno essere crude o appena scottate in precedenza.
Se la pastella dovesse risultare poco consistente o per rendere più compatta la frittella potete aggiungere alle erbe da friggere anche della ricotta (vaccina o di pecora ) oppure delle patate lesse schiacciate o grattugiate se le utilizziamo crude.
Il passaggio repentino dal caldo delle erbe appena cotte e scolate , al freddo (ghiaccio), ci aiuterà a mantenere il colore delle nostre erbe di un bel verde.
Per friggere possiamo usare olio di oliva o olio di semi, considerando che il sapore dell’olio di semi è meno spiccato rispetto all’olio di oliva, che potrebbe essere troppo forte e annullare il sapore caratteristico delle erbe scelte per la frittura.
Le parti della pianta da scegliere per la frittura possono essere le foglie ma anche gli steli teneri o i boccioli dei fiori in formazione o le infiorescenze.
All’inizio dell’estate si comincerà a trovare un’erba antica, purtroppo ormai abbandonata : la porcacchia (Portulaca oleracea). E’ una pianta infestante, una volta molto usata e che si adatta ad ogni temperatura.
RICETTA
Polpette fritte con la Portulaca oleracea
Raccogliamo allora un po’ di porcacchia, uniamo le sue foglioline carnose, ma anche parte degli steli più teneri o anche le eventuali infiorescenze non sbocciate ad un paio di patate lessate con la buccia e poi pelate e schiacciate. Mettiamo nell’ impasto 1 o 2 uova , un po’ di parmigiano, sale e pepe q.b. e, facoltativo, maggiorana o altre erbe aromatiche. Se l’impasto risultasse troppo morbido potremmo aggiungere del pane grattugiato oppure la solita mollica di pane ammollata e strizzata.
Non ci resta che preparare le polpette, non molto grandi ed a forma un un po’ schiacciata per farle cuocere meglio e prima, passarle nel pangrattato e friggerle in olio caldo.
W LA PORCACCHIA !